17 marzo 1861: la data solenne dell’incoronazione a Re di Vittorio Emanuele II di Savoia e della storica proclamazione dell’Unità d’Italia. Aroma vuole partecipare ai festeggiamenti del 150esimo anniversario dell’unificazione celebrando i valori patri del cibo nazionale per eccellenza, la pasta, simbolo gastronomico che unisce la penisola dalle Alpi all’Etna.
“L’Italia è un’espressione geografica”, diceva sprezzante Metternich al Congresso di Vienna, ma dopo le battaglie dei padri del Risorgimento, l’unità della Nazione, culturale innanzitutto, nel 2011 ha un solo nome, e si chiama pastasciutta: “per essa per fortuna non si è versato sangue, ma molto molto pomodoro”.
Oggi si mangia al dente, ma non è stato sempre così, un’altra “impresa eroica” dei garibaldini fu infatti quella di insegnare alle donne del nord, al loro ritorno dalla spedizione in Sicilia, le modalità di cottura ottimali della pasta. Segreti ben noti ai grandi chef vestiti di tricolore, ad alcuni dei quali Aroma ha chiesto di proporre una ricetta personalizzata apposta per l’occasione, naturalmente a base di pasta, il piatto italiano più “patriottico” di tutti.
Le ricette degli chef (per visualizzarle andare alla sezione Ricette/Primi Piatti)
– Tortelli rossi con melanzane e pecorino affumicato di Heinz Beck
– Conchiglioni di pasta di Gragnano con battuto di quinto quarto, gel di pomodori verdi, spuma di nocciole e mandorle di Noto, polvere di capperi e aceto di Barolo di Massimo Bottura
– Pasta e Patate di Nino Di Costanzo
– Chitarra al ragù di agnello e ricotta affumicata al ginepro di Giuseppe Tinari
– Ravioli di cozze e zuppa di canocchie di Pier Giorgio Parini
– Timballo di anelletti infornati di Filippo La Mantia
– Cacio e pepe di Leopoldo Cacciani
– Spaghetti all’uovo, aglio, olio e peperoncino di Carlo Cracco
– Insalatina di tagliolini alla buccia di limone profumata all’erba melissa con cipolla rossa di Tropea e sarde marinate di Fabio Barbaglini
– Tagliolini verdi con salsa di cozze in porchetta e bottarga di tonno di Luigi Pomata
di Francesca Pizzuti
(pubblicato su Aroma di marzo/aprile 2011)
