Qualche tempo fa, di ritorno da Los Angeles, discorrendo sull’aereo con un produttore di vino californiano, l’argomento virò come prevedibile sulla vera o presunta superiorità enologica dell’Italia rispetto agli USA. Il passeggero convintamente sosteneva gli enormi progressi compiuti di recente dai vini statunitensi, tali da non rendere più attuali i pregiudizi di qualità nei confronti di cantine stellastrisce snobbate fino a ieri, ma oggi in pieno riscatto. “C’è solo un vitigno autoctono che a Sonoma o nella Napa Valley sinceramente vi invidiamo – concluse – ed è il Sagrantino di Montefalco”.

Montefalco, le colline dell'Umbria la terra del Sagrantino

Orbene, non voglio soffermarmi adesso su una una DOCG di origine antica (XV secolo), coltivata nella zona della città “terrazza dell’Umbria”, che prende il nome suggestivo dall’uva che i frati francescani usavano per il riti religiosi, in particolare le festività pasquali, e giustamente considerata uno dei grandi rossi italiani grazie all’opera di prestigiose cantine come Antonelli San Marco, Caprai, Scacciadiavoli e altre. Vorrei invece spostare l’attenzione di chi legge dal Sagrantino di Montefalco secco al Sagrantino di Montefalco passito, un autentico nettare ottenuto da un appassimento ai almeno tre mesi di selezionate uve di Sagrantino sugli stessi graticci usati da decenni.

calice di Sagrantino di Montefalco passito colori del Sagrantino rosso-1

Lasciato maturare in grandi botti di legno, nel bicchiere si rivela estremamente piacevole ed unico in quanto, pur essendo un vino dolce, preserva un gusto asciutto grazie ai tannini peculiari del vitigno. Il suo colore è un rosso rubino intenso, tendente al granato, mentre al naso dà particolari aromi di prugna, frutti rossi e visciole. All’assaggio rivela note di grandissima eleganza e finezza, leggermente speziate, con perfetto equilibrio di zuccheri e notevole persistenza.

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Oltre a marchi storici sopracitati, vorrei suggerire a chi avesse la curiosità di scoprire questo vino straordinario, in grado di riconciliare con la vita o quantomeno raddrizzare una giornata andata storta  – a condizione però di essere sempre in buona compagnia –  il Sagrantino di Montefalco Semèle della cantina Cesarini Sartori, un prodotto davvero di alto lignaggio, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, che viene servito anche tra le nuvole nella classe Business degli aerei Alitalia. Il formato della bella bottiglia, come per gli altri passiti è 0,375 lt, grado alcolico 14,5%, da stappare rigorosamente nelle grandi occasioni, per accompagnare formaggi, dolci e cioccolato fondente, o alfine meditare… sui grandi e piccoli perché della vita.