Aroma ripropone questo articolo uscito nel 2011 e purtroppo ritornato prepotentemente d’attualità
“New York, Midtown, una tiepida serata di aprile. La scena si svolge nella sala (privatissima) di uno dei ristoranti più esclusivi della Grande Mela, potrebbe essere il Per Se, Il Masa, Le Bernardin o l’Alain Ducasse, tutti posti da 300 dollari in su (vini esclusi of course), destinati a pochi eletti. Ma non è nessuno di questi, il nome del ristorante rimane top secret.
Qui la crisi economica non ha alcuna cittadinanza, eppure i suoi nemmeno tanto oscuri nascimenti originano proprio da questi tavoli lussuosamente apparecchiati, o meglio, da uno in particolare, attorno al quale stanno comodamente seduti cinque commensali d’eccezione, dall’aspetto in apparenza normale… anzi, “slightly understated”, come direbbe tra sè uno degli impeccabili, attentissimi camerieri. Invece si tratta degli uomini più potenti d’America, i detentori dei maggiori hedge fund degli USA che concentrano nelle proprie casse quantità incalcolabili di liquidità e sono in grado di muovere guerra ad una nazione a colpi, non di missile, ma di miliardi di dollari. E a ridurla a pezzi, distruggendo la sua economia. La strategia non è neppure poi così sofisticata, basta vendere a man bassa la sua valuta o i suoi titoli di Stato, qualsiasi obbligazione che porti i suoi colori, ed il gioco è fatto. Perché le guerre moderne, signori, non si combattono più con le testate o i carri armati, ma con il dirty cash, soldi, e può capitare, come stasera, che vengano dichiarate a tavola, fra una terrina di foie gras, un’aragosta o un sushi d’autore, magari a base di abalone o uova di pesce volante.
Sul piatto oggi però c’è una portata ancora più succulenta, e si chiama PIIGS. Non è carne di maiale, troppo dozzinale e cheap per dei buongustai raffinati come i nostri, ma l’acronimo di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. Senza dimenticare l’altra I che si trova in mezzo, e che sta per Italia, il Belpaese per i suoi abitanti e i turisti romantici, che da ora in poi faranno bene a chiamarlo con un appellativo meno favolesco ed idilliaco. Perché dopo i Paesi iberici e l’Irlanda, letteralmente devastati dagli strike speculativi dell’ultimo periodo, e la Grecia, ormai tecnicamente in default, ora tocca proprio all’Italia, troppo esposta all’offensiva finanziaria, a causa dell’entità del suo debito pubblico e la sua debolezza strutturale, a fare da pietanza alle fauci dei voraci moloch dell’alta finanza.
Quella che può sembrare una ricostruzione di fantasia, suggestiva per quanto inverosimile, trova al contrario un qualche riscontro nella realtà, riportata da un’autorevole giornalista in un articolo assai circostanziato apparso qualche tempo fa su un noto settimanale. Deve essere infatti andata proprio così, come scrive profeticamente l’autrice, o quasi: una cena assolutamente riservata in cui i nomi che contano dell’establishment finanziario mondiale d’accordo decidono di sferrare un attacco senza precedenti all’economia dei Paesi europei più fragili spostando enormi masse di capitali dal Vecchio Continente verso altri mercati, messi al riparo dal fuoco amico degli aggressori. Ed ecco così cominciare la caduta libera dell’euro e degli Stati maggiormente vulnerabili dell’area, quali l’Italia, appunto.
Nel pezzo la giornalista di divertiva anche ad elencare la sequenza di piatti degustati dagli ospiti impegnati a definire le ultime linee della strategia di attacco. Anche noi possiamo immaginare un menù impossibile, fatto ad esempio di ricercatissimo pesce fugu, gamberi obsiblue, carne kobe, oyster leaves e caviale di storione bianco, e gran finale con un dessert ancora più inconsueto, chiamiamolo “spread”, dolce non dolce che conta circa 350 calorie, almeno ai valori odierni, ma in diminuzione…”
Ma ecco qui di seguito la ricetta giocosa dello “Spread” firmata dallo chef (tedesco, non a caso, visto che si parla di Bund) Oliver Glowig:
“Spread” (ZUPPETTA DI FRUTTA NUMERATA)
Ingredienti: Per il biscotto di lamponi: 300 gr farina, 100 gr zucchero a velo, 20 gr polvere di lampone liofilizzato, 225 gr burro morbido, 15 gr albumi freschi, 1 pizzico sale.
Per la gelatina di limone: 200 gr succo di limone fresco, 100 gr zucchero, 2,8 gr agar agar.
Per i numeri di ananas: 1 ananas fresco.
Per il caramello di menta: 125 gr isomalto, 125 gr glucosio, 250 gr zucchero fondente, 65 gr polvere di menta liofilizzata.
Per la zuppetta di agrumi: 100 gr succo d’arancia, 80 gr succo di limone, 20 gr succo di lime, 100 gr zucchero, 1 gr Xantana.
Preparazione: Per il biscotto di lamponi: montare leggermente il burro con lo zucchero. Unire la farina setacciata con il lampone liofilizzato e il sale; alla fine l’albume fresco. Stendere l’impasto sottile tra due fogli di carta da forno;congelare per poi ritagliare i numeri 1, 2, 3, 6, 9… Cuocere in forno a 110°C per 20 minuti.
Per la gelatina di limone: mescolare gli ingredienti e portare ad ebollizione. Versare su una placchetta e una volta freddo, tagliare a numeri.
Per i numeri di ananas: pelare l’ananas e tagliarla a fette alte 1 cm. Tagliare i numeri.
Cuocere insieme in una pentola fino a 155°C. Versare su un foglio di carta da forno e, prima che si raffreddi, tagliare in pastiglie. Frullare al mixer per ottenere una polvere. Stendere il caramello su un foglio di silpat con una con una sagoma di numeri ritagliati. Infornare per 1 minuto.