La vita da single può essere davvero un incubo dal punto di vista del food. La solitudine a tavola suscita mestizia e fare la spesa è una fatica, perché bisogna comprare tutto espresso – dalla verdura alla carne – visto che le confezioni monodose costano un occhio e quelle grandi vanno sistematicamente sprecate. A fare il resto ci pensa la pigrizia: non si ha voglia di prepararsi manicaretti perché tanto non c’è nessuno a dirci quanto siano buoni, tantomeno curarne la presentazione ché “tanto la vedo solo io”.
Il risultato? Ci si ritrova a mangiare in pigiama, davanti alla tv, ingurgitando cibo sparso e discutibilmente abbinato in un unico piatto, senza tovaglia e magari bevendo a canna dalla bottiglia d’acqua o, peggio, di vino/birra. Va bene che si è soli, ma insomma…! È decisamente ora di farla finita con questa scarsa considerazione dei propri bisogni primari. Mangiare da soli non può voler dire mortificarsi nel corpo e nello spirito, costringendosi a ingurgitare cose a casaccio senza concedersi nemmeno il lusso di una tavola apparecchiata. Così come si gode e ci si compiace della propria libertà nella gestione di telecomando, letto e bagno, bisogna imparare a coccolarsi e trattarsi bene anche al momento del pasto.
Iniziamo dalla spesa quotidiana. Non c’è niente di peggio che staccare tardi dal lavoro e ritrovarsi al limite dell’orario di chiusura nel supermercato più di strada rovistando tra le rimanenze di frutta, verdura e quant’altro mentre nella testa ronza un sempre più incerto “che mi mangio stasera?”. Un’esperienza stancante, frustrante, snervante. Ma allora perché non procedere per gradi e spalmare lo stress trasformandolo – addirittura!- in qualcosa di piacevole? Ad esempio, si potrebbe scegliere di comprare frutta e verdura nella pausa pranzo, magari concedendosi una passeggiatina fino al banco che sta proprio sotto il nostro ufficio e riservandosi così il lusso di scegliere quello che più ci piace a mente ancora fresca. Lo stesso si potrebbe fare per il pane, approfittando della mattinata, momento in cui l’offerta è ancora ampia e variegata; se poi in ufficio si dispone di un frigorifero – bingo! – si può azzardare persino l’acquisto della carne o del pesce per la serata.
Altra cosa è la temuta spesa del weekend. Se si ha poco tempo per gli acquisti infrasettimanali, bisognerà inevitabilmente ricorrere a carrelli cospicui nel fine settimana. Qui le opzioni sono due: la solita via della pigrizia imporrebbe di caricarsi di piatti pronti a volontà, dalla pasta alle pietanze, dandoci giù di surgelati e scatolette; la via del buonsenso, invece, concederebbe di riempirsi il frigo di cibi sani senza spendere un occhio né sprecare nulla, ma con una regola: la spartizione. Largo quindi anche alle economiche confezioni famiglia purché, una volta a casa, muniti di sacchetti da freezer, si sia pronti a surgelare ogni singola bistecchina o dose di verdura e pasta fresca, in pratiche porzioni mono. Un piccolo sacrificio atto a garantirsi un lauto rifornimento di porzioni semi-pronte di cibo sano per tutta la settimana e oltre. Alleato indispensabile in questo caso è ovviamente il forno a microonde, a cui ricorrere rapidamente a sera per scongelare la nostra cena in sacchetto o, in alternativa, la buona memoria al mattino di tirarla fuori dal freezer prima di uscire.
Se invece il nostro problema principale rimane la carenza di fantasia, perché non regalarsi un bel corso di cucina?! Ormai ne propongono a volontà pressoché ovunque e ne esistono tanti rivolti appunto a single in cerca di nuovi spunti e consigli. Una manna per imparare a cucinare cose semplici e gustose in poco tempo e con quegli ingredienti che non mancano mai in dispensa (oltre che una “gustosa” occasione per fare nuove conoscenze…). Vedrete che prepararvi il pasto diventerà il momento più gratificante e divertente della giornata e persino tovaglia e servizio buono saranno ben felici di tornare a decorare la vostra tavola!
di Flavia Rendina