Vi sono marchi che legano a sé in modo indissolubile un prodotto, tanto da identificarsi con esso in modo addirittura simbiotico. E’ il caso esemplare di Pompi che, dal lontano 1960, è sinonimo a Roma di tiramisù. Basta infatti nominare il mitico gelato e l’associazione golosa corre spontanea al negozio di via Albalonga dove il capostipite Giuliano iniziò la sua avventura imprenditoriale fondata sul gusto, l’eccellenza qualitativa e la sapienza artigianale.
Giuliano aveva imparato i segreti del mestiere in una piccola scuola dove il gelato veniva lavorato rigorosamente a mano con tecniche speciali capaci di esaltarne al massimo il sapore. All’antica maestria nell’arte del gelato artigianale, si aggiunsero l’instancabile dedizione e soprattutto la passione, il vero fattore X in grado di decretare il successo di ogni sfida. Giuliano, forte infatti della sua tenacia e animato da un contagioso entusiasmo, decise di provare il suo estro personale rielaborando la ricetta classica del dolce più famoso del mondo.
Nacque così il tiramisù di Pompi, diventato un unicum della tradizione dolciaria italiana e un brand in vertiginosa espansione. I figli di Giuliano hanno raccolto l’eredità paterna con piglio manageriale aprendo numerosi punti vendita e facendo conoscere la bontà del proprio prodotto in tutto il mondo. Nonostante il marchio Pompi sia oggi apprezzato a livello internazionale e l’offerta nel frattempo si sia ampliata con molte indovinate varianti al tiramisù classico (pistacchio, fragole, nocciola e altre leccornie) e formule golose (pasticceria, caffetteria, sfizi dolci e salati), l’azienda non ha mai dimenticato la propria vocazione familiare e manuale riuscendo a coniugare la produzione industriale dei grandi numeri con la filosofia artigianale delle origini.
Questo in estrema sintesi il segreto dello straordinario successo di Pompi, una autentica storia italiana, piena di dolcezza, che ha il sapore inconfondibile dell’amore per il buono.