Il suo (pungente) ricordo è legato ai lontani tempi dell’infanzia quando da bambini sperimentavamo per gioco gli effetti di questa pianta urticante (dal latino urére, bruciare) che, se toccata, lascia uscire dai suoi peli un liquido irritante che penetra nella pelle causando una sensazione tra il prurito e il bruciore, con tanto di dolorosi ponfi cutanei. Eppure questa erba spontanea così antipatica è molto utlle all’uomo, trovando largo impiego in medicina (ottima ad esempio contro artriti, reumatismi e riniti allergiche) e pure in cucina, fin dall’epoca dei cuochi greci e romani. Dopo la raccolta (circa 12 ore) la pianta perde il suo potere irritante ed è pronta per essere cucinata. I getti freschi (primaverili e autunnali), preferibilmente raccolti dopo la pioggia, sono i migliori, in quanto più teneri e saporiti. L’ortica può essere consumata cruda in insalata, tritata nelle minestre o nelle frittate o semplicemente bollita, regalando al palato un piacevole retrogusto dolce. La ricetta più comune è però quella che vede l’ortica convolare a nozze con il risotto: un connubio praticamente perfetto di cui riportiamo qui di seguito le modalità classiche di preparazione.
Ingredienti per 4 persone: 320 gr di riso vialone nano, 1,5 lt. di brodo vegetale, 2 manciate di germogli di ortica freschi, 50 gr di pancetta o lardo, una cipolla bianca piccola, prezzemolo, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, 3 cucchiai di grana grattugiato, sale e pepe q.b.
Preparazione: Preparare un trito con lardo o pancetta, la cipolla e il prezzemolo e soffriggere. Lavare con il bicarbonato e tritare i germogli di ortica e aggiungerli al soffritto, bagnare con poca acqua e lasciare cuocere a fuoco dolce per 15’. Versare il riso e portarlo a cottura con il brodo vegetale, mescolando frequentemente il composto. A fine cottura aggiustare di sale e pepe, mantecare con il formaggio e, a piacere, con due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Vi sono però anche altre versioni non meno golose, pensiamo alla torta o al pesto di ortica, ai canederli o agli gnocchi, per non dire delle infusioni e tisane, dalle proprietà depuranti e curative. L’ortica infatti è ricca di vitamine (A, C, K), sali minerali ed è una buona fonte di proteine, sia fresca che essiccata. Lasciate dunque da parte i luoghi comuni e avvicinatevi senza timore a questa pianta selvatica che porta in dote salute e sapore.