Quali insidie si possono nascondere dietro la pubblicazione di una recensione non proprio entusiastica di un ristorante? Il protagonista di questo racconto, Leo Lombardi, critico gastronomico di un importante quotidiano milanese, lo scoprirà sulla propria pelle, diventando vittima della stessa critica che lo aveva reso il carnefice del ristorante recensito.
Una storia dalle tonalità del giallo, ambientata in una Milano fredda e impassibile, come le persone che la abitano. L’improvvisa scomparsa dello chef del ristorante “Gli Orti”, Ludovico Lorini, proprio in seguito alla pubblicazione della recensione, catapulta Lombardi, per imposizione del suo capo Spanò, in un vortice infernale di indagini, ricerche, infrazioni, che per una settimana risucchiano la sua vita, fino a ridurlo un uomo distrutto, affamato, sporco e al limite dell’esaurimento nervoso.
Accanto a lui, in questa delirante girandola, tre uomini, tre personaggi paradossali, la sua banda: il vecchio professor Moroni, il gigantesco Charles Pibodi e Maurizio, collega di Leo con problemi di cocaina. Una storia contemporanea che si perde tra amicizie di chat ed e-mail, quelle che Leo nei brevi sprazzi di libertà e lucidità scrive senza inviare mai alla sua Cecilia, volata a Parigi, lasciandolo solo in un appartamento pieno di ricordi.
Ma alla fine sarà davvero tutta colpa della recensione negativa? Un libro accattivante e ben scritto da Valerio M. Visintin, giornalista e critico gastronomico che, nella vita, come il protagonista del racconto, veste esclusivamente di nero.
L’ombra del cuoco. Di Valerio M. Visintin. Prezzo: 12 euro. Terre di Mezzo Editore.
(pubblicato su Aroma di marzo/aprile 2009)