In quella che è la prima pasticceria giapponese a Roma e in Italia, Hiromi, provetta pasticciera, diffonde la cultura wagashi (和菓子) proponendo classici della tradizione dolciaria nipponica, ispirandosi all’Occidente. Specialità a base di farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soia, gelatina vegetale di alghe, e con un uso ridotto dello zucchero: in abbinamento al tè verde, come vuole la tradizionale cerimonia del Sol Levante. Davvero ottimo il matcha, il tipico tè verde, da accoppiare al cheese cake, sempre al tè verde… Qui c’è di tutto di più: i Mochi, riso bollito e modellato in polpettine con le guarnizioni più fantasiose; i Dorayaki hanno invece le sembianze di soffici pancake e racchiudono una farcitura di fagioli rossi, e poi c’è l’Oishi, dal giapponese “buono”. Tra i dolci giapponesi rivisitati, troviamo il Kawaii, una mousse di fragola con cuore di cioccolato su base di pasta frolla infarcita di crema alle mandorle; il Fuji San, rivisitazione della Mont Blanc con tortino ripieno di azuki, fagioli bianchi e Matcha. Chiuso: domenica. Carte di credito: tutte
A cura di Filly Di Somma