L’Harry’s Bar si conferma un riferimento fondamentale in fatto di eleganza (veramente squisita la cura degli interni, che mixa con grande armonia elementi classici e contemporanei) e cucina italiana d’alto livello, in una zona turistica dove forse il ristorante rappresenta l’unico approdo per il naufrago gourmet. La proposta di Silvio Catarinozzi punta su alcuni evergreen come la terrina di foie gras al Porto, il riso al salto con ristretto di carne o la chateaubriand in salsa bernese, piatti pensati soprattutto per l’assidua clientela internazionale. La carta presenta però una maggiore inclinazione mediterranea, vedi l’insalatina di astice scottata al vapore al limone del Garda, il calamaro ripieno ai frutti di mare con insalata di campo, i paccheri con bottarga di muggine, mazzancolle e arancia, la crema di patate e porri con tartufo nero, gli gnocchetti di patate con cime di rapa, provola affumicata e pancetta croccante, lo stinchetto di agnello glassato al timo e arancia, il petto d’anatra al timo e anice stellato con frutti di bosco e Aceto Balsamico di Modena, la rana pescatrice con mirepoix di verdure, lo spiedino di mazzancolle con sformato di broccoli e asparagi. Fra le tentazioni golose di fine cena imperdibili il semifreddo al marron glacé con meringhe sbriciolate e salsa al rum e il cremoso al latte di mandorle con pera cotta al caramello. Cantina molto ricca, servizio inappuntabile sotto l’attenta supervisione del patron Pietro Lepore. Musica al piano dal vivo. Prenotazione consigliata. Chiuso: mai. Carte di credito: tutte
www.harrysbar.it