Il nome deriva dal ristorante della famiglia Zanotto, in particolare dall’oste vinaio Giacomo, che nel lontano 1847, inventò appunto il Gambrinus, l’unico liquore ottenuto dall’invecchiamento del vino, la cui ricetta originale, documentata in un manoscritto dell’epoca e forse frutto di un errore, è tenuta tuttora gelosamente segreta. Si tratta di un procedimento lungo e complesso che prescrive la lenta maturazione (5 anni) di uve selezionate di Raboso Piave, zucchero di canna e di altri ingredienti naturali in botti di rovere di Slavonia, ed un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia in luogo buio a temperatura costante.
Colore rosso rubino acceso, carico e tendente al granato, con riflessi violacei, al naso l’Elisir Gambrinus presenta un profumo fruttato di marasca e di mora selvatica, con note di vaniglia speziata mentre il sapore in bocca è dolce e fruttato, marcatamente di ciliegia. Conosciuto alle origini anche come “Elixir d’Amòr”, per il vigore e il calore che sprigiona, chiamato pure “Sangue de Raboso Piave” per il colore rosso acceso, attualmente l’Elisir Gambrinus ha raggiunto fama internazionale grazie all’instancabile opera di Adriano Zanotto, che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo.
Basti pensare che Obama l’ha scelto per festeggiare la sua nomina a 44esimo Presidente degli Stati Uniti, mentre a Roma è uno dei liquori fine pasto più richiesto nei ristoranti e nelle case vip.
Oltre che come digestivo, l’Elisir – che ha un grado alcolico di 27 volumi e viene commercializzato in bottiglie da 70 cl – si gusta come aperitivo, sia in long drink e cocktail che da solo in versione ghiacciata oppure caldo tipo ponce per temperare il freddo delle giornate invernali.
E’ inoltre protagonista di un dolce, “Terra trevigiana” brevettato dallo stesso Zanotto e del premio letterario Giuseppe Mazzotti, dedicato allo scrittore e saggista trevigiano, famoso per aver salvato dal degrado molte bellissime ville venete, oltre che autorevole estimatore di questa eccellenza, orgoglio di San Polo di Piave e dintorni.