E così dopo Marchesi (che però non abita più qui), Iaccarino, Pierangelini e Colonna, anche il grande Salvatore Tassa si è trasferito – seppure part-time – nella Capitale, in una zona molto “romana” (non lontano da Caracalla), tra le mura del tempio della musica jazz. I toni dominanti del bianco&nero ricordano infatti la tastiera di un pianoforte, in omaggio allo swing, dal vivo il sabato sera (consultare il sito). La cucina del maestro di Acuto viene interpretata in chiave più fruibile, dovendo convivere con proposte classiche (grigliate miste, tagliolini all’astice, cartoccio di frutti di mare) pensate più per un pubblico di appassionati musicofili che di gourmet. La mano sapiente dello chef però c’è e si sente: baccala’, pane tostato, cipolle, pomodoro e acciughe, olio di pinoli, sandwich MCJazz (con coda di bue alla griglia e rapa marinata), orecchiette, cipolla, patate e salsa di burrata, ravioli di piselli con ragout di scampi, misto di ortaggi con gelato di pomodoro, triglie con ragù di sedano, peperoni e fagioli corallo, essenza di coda alla vaccinara. Interessanti fra i dessert il tortino fondente al cioccolato e gelato di pistacchi o la polenta olio e lampone. Carta dei vini non molto estesa, servizio gentile ma a volte un po’ affannato. Chiuso: lunedì, aperto solo la sera (a pranzo domenica). Carte di credito: POS, AE, MC, VISA algores2010-06-23T12:02:00+02:00