I titolari buongustai dell’Akbar hanno importato a Roma l’aperitivo alla spagnola, in cui tapas e pinchos baschi preparano il palato ad affrontare la cena. Non si tratta però del solito buffet dell’apericena alla romana, che abbonda nelle quantità senza colpire nel gusto: le porzioni sono piccole ed eleganti, miniature golose d’eccellenza regionale e della tradizione italiana, i cosiddetti “rubitt”. Nella Scapigliatura ottocentesca questo termine in dialettale lombardo significava “piccola cosa di pregio”: ed è proprio da qui che parte la fantasia dello chef Enrico Massimiani, che varia la proposta ogni mese in base alla stagione. Il menù ristorante passa in rassegna alcuni piatti sfiziosi ed intriganti: carpaccio di gamberi con passion fruit, ostriche fine de claire con tabasco e salsa di lamponi, crepes di noci, gnocchi di zucca gratinati con parmigiano e mozzarella, bombolotti di pastrami con Philadelphia e salsa di soia, arrosto porchettato con patate al forno, tartare di chianina e scenografica tagliata di frutta. Caffetteria-bar-ristorante, arredato in modo imprevedibile con elementi tutti diversi uno dall’altro come vecchie sedie di velluto, tavoli stravissuti, sedie e poltroncine di ogni genere, antichi lampadari e persino statue in marmo… ma l’Akbar è anche galleria d’arte che espone opere proprie e di altri artisti nonché locale di tendenza dove fermarsi per un aperitivo o una cena sicuramente fuori dall’ordinario. Chiuso: mai. carte di credito: tutte