C’era una volta “il più alto ristorante del mondo” che navigava in quota tra le nuvole riservando ai pochi passeggeri privilegiati che potevano permetterselo un trattamento di assoluto prestigio fatto di caviale Beluga Molossol, champagne Cristal, carni e pesci pregiati accompagnati da vini altrettanto esclusivi e da un servizio e confort deluxe. Si chiamava Top Class, disponeva di un numero massimo di 12 spaziosissime poltrone al piano superiore del glorioso Boeing 747 “Jumbo”, mastodonte dei pelaghi siderali, ed era il vanto dell’Alitalia, in quel periodo dorato (decennio ’70-’80), la Compagnia di Bandiera italiana nella sua accezione più autentica, l’Ambasciatrice dei cieli, che portava l’Italian Style in giro per il mondo.
Poi, sull’onda della politica di liberalizzazione già sperimentata negli Stati Uniti, avvenne quella rivoluzione copernicana definita con un termine anglosassone di notevole efficacia “deregulation”, tesa a rendere il mezzo aereo sempre più popolare ed accessibile ad un pubblico di fruitori in continua crescita. Negli anni ‘90, per rispondere alle nuove esigenze di un mercato sempre più diffuso, venne lanciata a bordo degli aerei sociali una classe dal nome eloquente, la “Magnifica”, una formula che coniugava qualità del prodotto offerto e prezzo del biglietto, rappresentando di fatto una “Business di livello avanzato”, caratterizzata – dal punto di vista food – da menù ben studiati, anche con la consulenza di chef di grido.
Dopo la gestione CAI, che ha comunque valso ad AZ il premio Best Airline Cuisine per ben quattro anni consecutivi, a distanza di soli 6 mesi dal turn over (01 gennaio 2014) e dall’entrata in campo del nuovo partner industriale Etihad Airways, la nuova Alitalia-Sai di Luca di Montezemolo e Silvano Cassano ha deciso di ritornare alle origini e puntare i suoi atout vincenti sullo straordinario patrimonio enoculinario nostrano, “magnificando” le virtù della dieta mediterranea a bordo degli aerei, resi ancora più accoglienti dalla tradizione dell’ospitalità italiana di altissimo livello.
Per contribuire al rilancio di una realtà aziendale così importante per il Sistema Paese quale migliore politica di marketing infatti se non la valorizzazione di asset strategici come l’inesauribile giacimento goloso della Penisola e lo squisito gusto dell’accoglienza di marchio inconfondibilmente italiano?
Il 4 giugno 2015, giorno del kick-off del nuovo servizio sul volo Roma Abu Dhabi in classe Magnifica, segna il nuovo corso del progetto che si estenderà gradualmente a tutto il network intercontinentale. Un progetto all’insegna della qualità assoluta, e del concetto fondante di “cucina espressa” (non si tratta di nonsense, visto l’ambiente “avionico”), realizzata con grande perizia malgrado le limitazioni delle cucine di bordo e il riscaldamento di alimenti preconfezionati, capaci al contrario di preservare la fragranza organolettica di cibi “da ristorante”. Anche la selezione enoica ricerca il meglio delle produzioni autoctone per creare l’ottimale abbinamento con le vivande.
Ma un’altra novità non meno importante riguarda l’introduzione del concetto “dine anytime”, calibrato sulle diverse esigenze dei clienti (o meglio ospiti, come preferisce “sentirli” la nuova Alitalia, da perfetta padrona di casa), i quali – sprofondati nel confort ultratecnologico delle nuove poltrone Frau – potranno decidere individualmente il momento ottimale per consumare il pasto o rilassarsi senza più sottostare alle rigide tempistiche imposte dal servizio di bordo convenzionale. Menu personalizzato, cura del dettaglio, anche il più trascurabile, e premure costanti da parte di impeccabili, elegantissimi assistenti di volo, per un’esperienza di viaggio che vuole restare memorabile.
Insomma addio al vecchio luogo comune dell’aereo come “mensa con le ali” o banchetto di junk food… Il gusto di volare, in omaggio al “Buonpaese”, acquista sempre più il sapore della cucina e dell’ospitalità italiane.