Il santo chiamato pomodoro abita e vive nell’Agro Nocerino Sarnese, Kiros o Cirio 3, tutelato dal consorzio e investito dalla DOP. Il cugino nobile risiede tuttora nell’Agro Nolano, protetto da Vesuvio e si chiama Smack 20, presidio Slow Food. Sono questi gli eredi del grande nonno chiamato San Marzano, sapore netto, acidità e dolcezza a confronto, con grande compensazione reciproca.
L’area di produzione di questo pomodoro, le abitudini, i contadini che tutt’oggi lo coltivano sono da patrimonio dell’UNESCO, le casette tipiche che danno rifugio ai contadini nei campi sono sentinelle del tempo, vivono di ricordi, danno emozioni, al pari delle persone come Ciccio, il contadino che ci produce il pomodoro, uomo dalle mani nere e dal viso scavato, ma con gli occhi orgogliosi di chi si sente custode di un tesoro.
In cucina aglio, olio, pomodoro, basilico ed una cottura breve, insieme ad una pasta artigianale, evviva il San Marzano!
Tiella di baccalà arreganato
Ingredienti per 4 persone: 500 gr di filetto di baccalà bagnato, 400 gr di patate di Montoro leggermente sbollentate, 500 gr di pezzettoni di San Marzano, 1 spicchio d’aglio,1 cipolla ramata, 1 peperoncino, 100 gr di pecorino semi stagionato, 50 gr di pane grattugiato, 20 gr di origano selvatico, olio extravergine d’oliva, sale q.b.
Preparazione: Ungete la tiella – possibilmente di rame da forno – con l’olio, l’aglio e il peperoncino. Disponetevi uno strato di patate tagliate a rondelle – precedentemente sbollentate – una parte del pomodoro e la cipolla leggermente appassita in padella. Tagliate il baccalà in pezzi grossi, lavatelo, asciugatelo e, dopo averlo infarinato, friggetelo in olio extravergine. Aggiungete il baccalà alle patate. Completate la tiella con altro pomodoro, la restante parte della cipolla appassita, un mestolo d’acqua, il pecorino miscelato con il pane grattugiato e l’origano e lasciatelo in forno per 20 minuti a 160°C. Servite ben caldo con olio fresco a filo, decorate con un rametto di origano.