Cosa bolle in pentola da Clemente alla Maddalena, ristorante gourmet a due passi dal Pantheon? Un nuovissimo menù di matrice ciociara che va ad integrare le proposte di cucina romana moderna già presenti in carta. In sostanza la filosofia di Clemente Quaglia e Rita Colaiacomo intende imprimere nuovo slancio alla tradizione del territorio rileggendone le ricette in chiave contemporanea, quindi più alleggerita ed accessibile a tutti i palati. Molto interessante il dialogo a distanza tra la Ciociaria e il Salento, terre intimamente legate al retaggio della cultura contadina, e vocate (in particolare quella porzione di Puglia) alla vite. Alla prova dei fatti, l’abbinamento tra il vino salentino e piatti forti del ricettario rurale ciociaro (di impianto robusto ma raffinati da mano lieve e sapiente) funziona alla grande proprio in virtù di queste affinità elettive esistenti tra le due terre. La Ciociaria d’altro canto può vantare alcuni prodotti davvero d’eccellenza – parola che va assai di moda ma che qui recupera tutta la sua pregnanza – quali i fagioli di Atina, la ciambella di Morolo, il prosciutto di Guarcino ecc, che nei piatti presentati vengono esaltati dalla conoscenza direi ancestrale di tali materie prime, dalla tecnica di cucina “gentile” e dall’amore profondo per la propria terra che, senza retorica, può dare solo frutti buoni (e golosi).
Ma ecco la sequenza dei piatti in degustazione durante il pranzo dì domenica 9 Marzo, con i relativi vini in accompagnamento (l’azienda vinicola Cuturi è di proprietà di Bruno Vespa, qui in veste di produttore ed esperto enoico):
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