Dopo il boom del sushi, delle etnocucine e dei ristoranti “tuttopesce”, l’ultima tendenza che si registra in cucina è quella della trattoria moderna, tradizionale ritrovo conviviale reinterpretato in chiave più attuale e chic. In altre parole un tipo di locale che rappresenta l’evoluzione dell’osteria di una volta, caratterizzata dall’aria familiare e dal “sapore di casa” dei piatti preparati in modo semplice e genuino.
A questo aspetto un po’ nostalgico e passatista, intenzionato a recuperare i sani valori radicati nella nostra cultura gastronomica, si associa in modo solo in apparenza incongruente una minuziosa cura del dettaglio ed un gusto design di matrice spiccatamente contemporanea. Avremo così ambienti esteticamente molto ricercati, realizzati con mirati studi di architetto ed evidente predilezione per l’essenzialità delle forme e degli spazi insieme a “quel” particolare (la lavagna con i piatti del giorno scritti in gesso, il bicchiere da osteria, la tovaglia a quadretti) capace di rievocare le atmosfere rustiche e popolari della trattoria originale.
Prendiamo come archetipo la Trattoria Moderna, la cui insegna riunisce in un apparente ossimoro quella informalità domestica tipica delle trattorie ed un concept di impronta squisitamente moderna, con largo uso di materiali semplici ma raffinatissimi. La proposta gastronomica, in linea con la filosofia del buono e del genuino è basata sui prodotti del vicino mercato di Campo de’ Fiori e sul pesce fresco direttamente dal negozio dei proprietari, declinati nei piatti del menù del giorno scritti sulla lavagna.
Nel cuore di Trastevere il Boom si ispira negli arredi (juke-box funzionante, foto e giornali d’epoca, sedie dal design retrò) e nello spirito ai favolosi anni ‘60, tutti spensieratezza e gioia di vivere. Il clima infatti è colorato e vivace mentre la cucina flirta con i ricettari regionali da Roma in giù, con proposte meridionali spesso rivisitate come il polpettone vegetale, la pasta povera in versioni mediterranee, il filetto di manzo al mirto e la torta al cioccolato con crema al mandarino.
Rhome, il nuovo ristorante nei pressi dell’Augusteo, concepito nei colori black & white con sprazzi di rosso delle poltrone Frau, propone i piatti della tradizione romana in un contesto che – come profetizza l’insegna – gioca sull’assonanza di Rome my sweet home, ricreando un caldo effetto di casa. Dal menù tonnarelli cacio e pepe, zuppa di favette e cicoria di campo, entrecôte con verdure grigliate e buoni dolci fatti in casa.
L’Osteria della Frezza, proprio accanto al maxiristorante ‘Gusto, propone la tradizionale formula dell’osteria (ambiente d’antan e casual, cucina semplice ma gustosa) aggiornandola ad uno stile più moderno e attento al dettaglio e alla qualità generale dell’offerta. Il vino sfuso, ad esempio, è selezionato personalmente dal sommelier e la cucina tipica romana, vedi cacio e pepe da manuale, trippa, polpette, è affiancata dai “cicchetti” alla veneta, ossia piccoli spuntini e assaggi da gustare insieme all’etichetta preferita.
Nelle vicinanze Gina propone una cucina molto versatile, dalle zuppe casarecce ai piatti gourmet, salumi e formaggi rari, fresche e fantasiose insalate, in una location di gusto moderno – bianco il colore dominante, ma l’effetto è caldo ed avvolgente – che invita a entrare e ad assaporare i molti sfizi. Ci si sente fra amici, soprattutto intorno al grande tavolo sociale, rilettura moderna dei piaceri conviviali di un tempo.
Una trattoria futuristica (sembra un paradosso ma non è affatto così), che unisca il senso di una calda ospitalità e dell’autentica cucina mediterranea all’architettura design degli ambienti, dal fascino tutto moderno. Questo il progetto riuscitissimo del ristorante Trattoria, una delle migliori trattorie di nuova generazione, grazie anche all’estro dello chef che rielabora in modo personalissimo le ricette della sua Sicilia: caponata come solo da lui, cous cous con pesto di agrumi e calamari fritti, astice con patate e glassa di Malvasia, cannoli farciti con ricotta e mentuccia, cassata e “geli” di frutta.
Infine è d’obbligo una sosta da Maccheroni di Luciano Flamini, uno dei primissimi locali ad aver adottato la formula “il futuro della tradizione” applicata al ristorante. L’ambiente è casual-chic, frequentatissimo da un pubblico trendy, mentre la cucina è romanocentrica e cita i classici capitolini, dall’amatriciana al pollo con i peperoni. Servizio giovane e understated, come piace tanto a Roma.
Indirizzi:
Gina – Via San Sebastianello, 7/a. Tel. 066780251
Il Boom – Via dei Fienaroli, 30/a. Tel. 065897196
Maccheroni – Piazza delle Coppelle, 44. Tel. 0668307895
Osteria della Frezza – Via della Frezza, 16. Tel. 063226273
Rhome – Piazza Augusto Imperatore, 46. Tel. 0668301430
Trattoria – Via del Pozzo delle Cornacchie, 25. Tel. 0668301296
Trattoria Moderna – Vicolo dei Chiodaroli, 16/17/17A. Tel. 0668803423
(pubblicato su Aroma luglio/agosto 2007)