La natura ci offre un vastissimo repertorio di piante ed erbe selvatiche commestibili che sono un vero e proprio orto a nostra disposizione, con una gamma di sapori e odori di una varietà insospettata.
L’utilizzo delle erbe spontanee è una pratica antichissima risalente ai tempi degli egizi ed è arrivata sino a noi attraverso la civiltà del mondo contadino che ancora le utilizzava e cucinava in una gran varietà di ricette. Riscoprire questa conoscenza può essere oggi di gran vantaggio per la nostra salute poiché si tratta di alimenti ricchi di composti chimici di grande importanza per la vita come vitamine e sali minerali e di altri con proprietà curative come i principi amari che aiutano nei processi digestivi, gli oli essenziali antibiotici o le mucillagini e i flavonoidi ad azione antinfiammatoria, solo per citarne alcuni.
Un altro grande valore di questi frutti spontanei della terra è di essere estremamente genuini dato che non provengono da coltivazioni che fanno uso di veleni chimici e in più di avere odori e sapori ormai assenti nelle verdure dei sistemi di produzione e distribuzione massiva.
Ma quali sono dunque queste piante? Le più note sono quelle aromatiche, le più facilmente identificabili ed anche le più usate, come finocchio selvatico, origano, timo, menta e melissa. Alcune di loro sono talmente diffuse che si trovano in commercio anche coltivate, ma sono senz’altro da preferire quelle che possiamo incontrare e cogliere da noi durante una passeggiata nel verde.
Le erbe aromatiche sono delle ottime spezie da aggiungere a fine cottura a piatti di pesce, sughi o arrosti, (così come alloro e bacche di ginepro) e forniscono anche un sostituto eccellente all’abusato tè classico se consumate in infuso: il timo è indicato per il raffreddore, la menta è digestiva e la melissa è un ottimo regolatore del sistema nervoso.
Abbiamo poi varie piante che insieme vanno a costituire la cosiddetta “misticanza”, da cuocere bollita e poi ripassata in padella col peperoncino o condita all’agro con olio e limone. Ecco le più note: cicoria e tarassaco, amarognole e digestive, rafano, dall’ottimo sapore piccante, e papavero, borragine e ortica, quest’ultima buona antianemica perché ricca di ferro, e poi calendula, cardo mariano, malva, bardana e la notissima margherita, tutte piante ricche di minerali e depurative del sangue.
Queste erbe sono anche alla base di zuppe e minestre gustose e nutrienti, come l’acquacotta di cicoria, o di primi piatti tradizionali come i ravioli di borragine o il risotto con le ortiche.
Per frittate dal sapore deciso possiamo invece cogliere vari tipi di germogli come le cime di vitalba o di luppolo, così come gli asparagi selvatici, anch’essi dal sapore amaro, mentre per deliziare palati più delicati si possono cucinare delle frittelle ai fiori di acacia e di luppolo. I petali arancioni della calendula sono invece indicati per insaporire i formaggi freschi.
Vediamo infine le piante più cercate e apprezzate per insalate saporite. La più famosa è forse la rughetta, inconfondibilmente amara e piccante, seguita dal crescione e dalla pimpinella dal buon sapore di nocciola.
Da provare l’insalata di mele, noci e tarassaco, arricchita a piacere da pezzetti di groviera. Quello che però renderà la nostra insalata davvero unica sarà l’aggiunta di alcuni fiori, ricchi di sostanze benefiche oltre che belli da vedere nel piatto, come i fiori di borragine, di viola mammola e i petali di calendula.
BUON APPETITO!
Ricette:
– [RIF:953|_self|]CREMA DI MALVA[/RIF]
– [RIF:954|_self|]FRITTELLE DI SALVIA[/RIF]
– [RIF:955|_self|]RAVIOLI DI BRANZINO E BORRAGINE[/RIF]
– [RIF:956|_self|]POLPETTINE DI TARASSACO[/RIF]
– [RIF:957|_self|]SPUMINI DI FORMAGGIO[/RIF]
(pubblicato su Aroma di Marzo/Aprile 2007)