La salute è servita
Credo proprio che il prof. Giorgio Calabrese abbia uno di quei volti che non si dimenticano, sarà per quei baffi bianchi dall’aria rassicurante o per il sorriso e la gestualità esperti e sicuri, o perché lo vediamo spesso in televisione, sarà anche e soprattutto perché questo signore parla in modo chiaro, scientifico ma al tempo stesso comprensibile a tutti.
Ve lo presento attraverso il suo lunghissimo e ricco curriculum che semplificherò in poche righe. Nato a Rosolini, in provincia di Siracusa, classe 1951, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia (1987). E’ docente presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza dal 1994 e, dallo stesso anno, presso l’Università degli Studi di Torino. E’ Visiting Professor presso la Boston University School of Medicine (1998). E’ membro dell’Authority Europea della Sicurezza Alimentare, quale unico rappresentante italiano. E’ vice Presidente Scientifico dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (I.N.R.A.N.). Collabora con diverse prestigiose università americane ed ha al suo attivo diverse trattazioni scientifiche pubblicate su numerose riviste nazionali e internazionali. E’ consulente dietologo del Comune di Torino (dal 1999) per la gestione delle mense scolastiche di tutto il territorio. E’ altresì da poco diventato Presidente dell’Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di vino ) per diffondere il bere consapevole facendo avvicinare gli assaggiatori alla scienza. E poi c’è la parte televisiva, che ha permesso al nostro professore di diventare “patrimonio del popolo italiano”, paladino del mangiar sano e delle buone abitudini. Oggi infatti è consulente scientifico delle trasmissioni televisive“Porta a Porta”, “Uno Mattina Sabato”, “Linea Blu”(Rai1), “Tg-2 salute”, “Medicina 33”, “Eat-Parade”, “In Famiglia” (Rai 2) e “Ambiente Italia” per Rai 3.
Mi è capitato di assistere a qualche registrazione di puntata svolta in supermercati o ristoranti in cui il professore si accingeva a parlare dell’educazione al mangiar sano, rispettando l’organismo senza sforzarlo, e quasi sempre era “buona la prima”, per la sua padronanza assoluta della scena, che non richiedeva altre registrazioni. Sembrava che fosse la cinepresa a seguire lui e non viceversa. In questi frangenti, puntualmente curiosi e casalinghe che fanno la spesa si avvicinano per domandargli se “il latte fa male”, oppure “quanta carne deve mangiare una donna di 60 anni”, e lui con estrema tranquillità dispensa consigli non lasciandosi deconcentrare dagli interventi esterni, ma anzi lusingato rende partecipe chiunque gli stia attorno, perché si sa, l’alimentazione è una cosa che ci coinvolge tutti…
e il prof. Calabrese sa bene come conquistare l’attenzione!
Ma proprio perché sicuro della sua materia, non si stanca di ripetere che la ricetta di una corretta alimentazione è una sola, e cioè quella della dieta mediterranea: mangiare di tutto un po’, apportando le giuste quantità di calorie al nostro organismo senza rinunciare ai buoni sapori della tavola. Un patrimonio enogastronomico insostituibile, il nostro, che non possiamo ignorare, ma che anzi abbiamo il dovere di valorizzare ogni giorno sostenendo il made in Italy di qualità. Giorgio Calabrese però non è un’acqua cheta, anzi, è un vero portento! Non ha paura di scontrarsi con i “nuovi dietisti” improvvisati o meno, che imperversano in questi ultimi anni per dare l’illusione che dimagrire sia facile e veloce. Tuona contro le diete iperproteiche o di altra natura che escludono quasi completamente i carboidrati o altri alimenti, facendo sì che con il passare del tempo il fisico risenta di tali mancanze e possa andare incontro a gravi complicazioni di salute.
No quindi alle diete fai da te dell’ultimo minuto, quelle che si sperimentano prima della fatidica “prova costume” o quelle semplificate in un libro, perché se non si è seguiti da un medico la dieta non funziona ed è dannosa.
A proposito delle diete iperproteiche che spopolano in America, tra i divi di Hollywood e adesso anche in Italia, possiamo citare alcuni esempi. Una tra le più celebri è proprio la dieta del Dr. Robert Atkins, il quale per risolvere il suo problema di obesità, sperimentò su se stesso i principi della solita riduzione di carboidrati e zuccheri. La dieta Atkins prevede 4 fasi: approccio, perdita di peso, pre-mantenimento e mantenimento definitivo (per il resto della vita), poi c’è dieta Scarsdale messa a punto negli anni ’70 dal cardiologo americano Herman Tarnower per i suoi pazienti cardiopatici. Questa dieta promette di perdere 10 kg in 2 settimane, il che la dice lunga sulla sua pericolosità poiché oltre che iperproteica è anche ipocalorica con eliminazione quasi totale dei grassi aggiunti. La famosa dieta Zona, venne introdotta in Italia da Eddy Ottoz che, durante il suo girovagare per il mondo alla ricerca di novità nel settore delle diete, si era casualmente imbattuto in un metodo che aveva dato buoni risultati agli atleti delle nazionali USA di atletica leggera e di nuoto. Il principio fondamentale è sempre lo stesso: forte riduzione di carboidrati, e via libera alle proteine. Ultima tra tutte, che proprio quest’anno sta conoscendo il suo periodo di massima gloria, è la dieta del francese Pierre Dukan, seguita dalla principessa inglese Kate Middleton e da numerosi attori americani. La dieta è fondamentalmente suddivisa in 4 fasi: attacco, crociera, consolidamento, stabilizzazione. Non ha bisogno di un nutrizionista che segua il paziente poiché basta un libro che spiega tutti i procedimenti da adottare.
Secondo il prof. Calabrese queste diete possono essere applicate al massimo per una decina di giorni poiché le disfunzioni fisiche si fanno sentire presto: i reni si affaticano per eccesso di azoto causato dalle troppe proteine ingerite, e per la mancanza di carboidrati e fibre vegetali; il colesterolo aumenta e anche l’intestino funziona male.
Piccoli consigli per stare bene e mangiare sano? La varietà dei cibi è fondamentale; al giorno possiamo mangiare 80 grammi di pasta, 100 grammi di pane, in alternanza 150 grammi di carne o 200 gr di pesce o 120 gr di formaggio o 2 uova, tanta frutta e verdura, bere latte al mattino, e per i condimenti 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva a pranzo e uno a cena, e in aggiunta poco sale. La cosa più importante è seguire la stagionalità dei prodotti. Certo questi sono principi generici perché alla base ognuno di noi ha patologie e fisicità diverse e deve per questo farsi assistere sempre da un medico nutrizionista. Ma se volessimo seguire una scelta golosa senza rinunciare alla salute? La risposta del prof. Calabrese è semplice: meglio una fetta di pane tostato con la Nutella che una brioche o merendina confezionata.