Le 7 dolcezze di Roma

Il numero magico di Roma è il 7: sono sette i colli, le basiliche giubilari, i re dell’Urbe e così via, fino ad arrivare alle delizie della tradizione più golosa, di cui si contano almeno 7 campioni zuccherini, ovvero tiramisù, maritozzo, millefoglie, torta della nonna, torta di ricotta e visciole (o con scaglie di cioccolato), zuppa inglese (che a dispetto del nome, è nata a Roma), profiterole. Dove trovare le migliori ricette a Roma? Ecco gli indirizzi più affidabili.

Tiramisù. Nessun dubbio, il mito del tiramisù (biscotti savoiardi, mascarpone, uova, caffè e cacao) appartiene da quasi sessant’anni alla famiglia Pompi, in costante espansione su tutto il territorio cittadino (attualmente ben 5 i punti vendita), che realizza sia la versione classica, anche monoporzione, sia le varianti alla fragola o le farciture di dolci delle feste come la colomba e il pandoro. Assolutamente imperdibile.

Maritozzo. Questa squisita brioche farcita di panna montata che, secondo una romantica tradizione, i fidanzati regalavano alla loro futura sposa (di cui il nome), si può trovare al top della bontà in almeno tre location: Regoli, al quartiere Esquilino, una piccola bottega dolciaria rinomata proprio per questa ipercalorica squisitezza, Il Maritozzaro a Trastevere (nomen men) e Andreotti all’Ostiense, la pasticceria del film La Finestra di Fronte di Ozpeteck.

Millefoglie. C’era una volta il millefoglie…. La casa romana di questa leccornia è indiscutibilmente Cavalletti, storica pasticceria conosciuta dovunque per la sua specialità inimitabile, a detta di tutti, che non ha rivali in città e addirittura in Italia. Consigliabile fare l’ordine con lauto anticipo perché appena sfornato il millefoglie va letteralmente a ruba. La leggenda vuole che la Regina Elisabetta lo pretenda sulla tavola regale per celebrare degnamente ogni suo genetliaco.

Torta della nonna. Un nome rassicurante, che sa di credenze domestiche e bontà genuine custodite gelosamente da botteghe del gusto come Romoli, specializzata in tanti peccati di gola, tra cui appunto la mitica torta preparata rigorosamente secondo la ricetta di famiglia con crema pasticciera di uova bio, pinoli sceltissimi e pasta frolla friabile, proprio come quella della nonna! Senza paragoni.

Crostata di ricotta e visciole (o con scaglie di cioccolato). Per questa torta tipica della tradizione ebraica, giustamente famosa, romani e turisti fanno regolarmente la fila di fronte a Boccione, antico forno del Ghetto che gli intenditori giudicano all’unanimità il miglior indirizzo goloso del quartiere e forse del centro storico.

Zuppa inglese. Di inglese non c’è nulla, se non alcune reminiscenze del trifle londinese, di romanissima antica sapienza artigianale è invece la ricetta originale eseguita alla perfezione dalla storica pasticceria Marinari, molto attenta alla ricerca di prodotti di alta qualità. Fondamentali per l’ottimale riuscita di questo morbido dessert al cucchiaio l’eccellenza degli ingredienti base come il pandispagna, la crema pasticciera, il cacao e l’Alchermes, oltre naturalmente alla passione e spontaneità che rendono unica questa “zuppa” sempre richiestissima in città.

Profiterole. Il profiterole (ma anche altre delizie che non possiamo tralasciare come il Mont-Blanc, inventato perle nozze di Lucrezia Borgia o i marron glacés) è senza dubbio il vanto della pasticceria Dolci Desideri, che conosce il segreto per rendere insuperabili questi bignè alla crema ricoperti di cioccolato, originari della Toscana, ma poi adottati dalla Roma golosa. Una ghiottoneria per cui dannarsi l’anima.